A e D, vitamine per pelle e capelli

Vitamina D

La caduta dei capelli

Se è ben noto che un’ intensa caduta dei capelli, spesso associata a stanchezza ed affaticamento, può essere la spia di una carenza di ferro ed è più frequente nelle ragazze o nelle donne con un ciclo mestruale abbondante o con una dieta poco “carnivora”, meno noto è che i capelli risentano negativamente anche del calo di vitamina A e D, i cui giusti livelli condizionano il benessere sia della cute che dei capelli.

Vitamina A, vitamina D

La vitamina A è contenuta principalmente nel fegato, uova e latticini ed è da molti anni utilizzata in dermatologia per curare varie malattie della pelle, inclusa psoriasi , acne ed alcuni tipi di linfomi cutanei mentre la vitamina D, di cui solo pochi cibi sono ricchi , prevalentemente pesci grassi, oli di pesce, alcuni funghi e formaggi, viene in gran parte sintetizzata nella pelle come conseguenza dell’esposizione al sole.

Attenzione al dosaggio

Entrambe svolgono un ruolo fondamentale sia di regolazione dell’attività dei cheratinociti ( le cellule dell’epidermide e deputate alla produzione della cheratina dei capelli) che della risposta immunitaria, in particolare nelle patologie cosiddette autoimmuni in cui cioè l’aggressione immunologica avviene a carico di qualcosa di “proprio” che non viene più riconosciuto come tale; gli effetti benefici però, particolarmente per la vitamina A, sono dose dipendente cioè bisogna evitare carenze o sovradosaggi che finiscono con l’avere entrambi un’azione negativa su cute e capelli.

Vitamine e alopecia

Recentemente alcuni studi hanno evidenziato come un certo tipo di cavia da laboratorio, priva di recettori specifici per la vitamina A e D, perda i peli in modo permanente a causa di un vero disintegrarsi del follicolo durante la fase di riposo che precede la crescita e alcuni studi clinici hanno rilevato una correlazione tra bassi livelli di vitamina A e D e due patologie specifiche dei capelli come l’alopecia areata e l’alopecia cicatriziale.

Carenze vitaminiche

Allo stato attuale dell’arte affermare che una semplice correzione di eventuale carenze vitaminiche possa essere una valida terapia è decisamente azzardato ma sarebbe però utile indagare le abitudini alimentari del paziente, eventualmente eseguire qualche dosaggio nel sangue e mettere a punto una correzione dietetica o una integrazione laddove necessario.

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