TELOGEN EFFLUVIO ACUTO e TELOGEN EFFLUVIO CRONICO

Il ciclo di vita dei capelli è caratterizzato a grandi linee da una lunga fase di crescita (anagen), una breve fase di transizione (catagen) ed una fase di involuzione e caduta (telogen ed exogen)

Quindi il termine telogen effluvium (TE) identifica la caduta dei capelli che avviene quando questi si trovano nella fase di involuzione (fenomeno fisiologico che interessa normalmente il 12-15% dei follicoli piliferi).

Da un punto di vista clinico il TE è caratterizzato da una profusa e diffusa caduta dei capelli; se il fenomeno è di breve durata (qualche mese) si parla di forma acuta e non si assiste ad uno sfoltimento in quanto i capelli caduti vengono “rimpiazzati” in tempi abbastanza brevi, se invece perdura nel tempo ( più di 6 mesi) può comportare una riduzione della massa perché i tempi di recupero e di crescita di nuovi capelli  non controbilanciano la continua caduta.

Spesso la causa di un TE acuto è facilmente individuabile in un evento stressante avvenuto circa 3 mesi prima dell’inizio della caduta, tipicamente uno stress fisico o psichico (interventi chirurgici, malattie, diete inappropriate con grandi cali di peso ma anche problemi di lavoro, familiari, lutti, traslochi…)

E’ un tipico telogen effluviun quello che avviene dopo circa 3 mesi dal parto, legato all’esaurirsi dello stimolo ormonale che in gravidanza aveva mantenuto in fase di crescita i capelli sincronizzandoli tutti in anagen, anche se non è un fatto fisiologico perché non si manifesta  in tutte le donne e, nella stessa donna, non in tutte le gravidanze (e può non esserci affatto). Effetto analogo si può avere dopo la sospensione della pillola contraccettiva assunta  per lunghi periodi perché funziona anch’essa come sincronizzatrice del ciclo dei capelli e quindi, quando la si sospende, viene a mancare il “mantenimento” in crescita.

Classicamente le carenze di ferro, di zinco e di selenio sono spesso state associate a TE ma potrebbe trattarsi di una associazione di fenomeni più che la causa dal momento che deficit di tali oligoelementi sono comuni ad altri tipi di caduta (alopecia areata, alopecia androgenetica) e vi sono anzi studi che dimostrano come eccessi di integrazione di selenio possano a loro volta determinare un TE.

Anche restrizioni dietetiche marcate, come accade nelle pazienti con anoressia nervosa o in caso di patologie intestinali come il morbo di Crohn o dopo interventi di by-pass intestinale, possono portare ad una diffusa caduta dei capelli spesso associata però anche a modifiche di qualità del fusto dei capelli che appaiono diradati, secchi, fragili e opachi.

Vi sono poi classi di farmaci in grado di esercitare una sorta di tossicità sul follicolo e determinare quindi caduta dei capelli: tipicamente il litio, alcuni farmaci antiepilettici come la carbamazepina e l’acido valproico, i chemioterapici, i retinoidi e gli analoghi dell’eparina.

Resta invece discutibile il ruolo di altri farmaci come quelli psicotropi che sono molto meno frequentemente coinvolti rispetto a quanto comunemente si creda anche perché è molto importante il dosaggio del farmaco e la suscettibilità del singolo paziente.

E’invece molto comune l’associazione del TE con la tiroidite di Hashimoto, il che fa pensare che possa esservi una componente “autoimmune “anche nel quadro tricologico, configurando una variante di TE che potremmo definire infiammatoria e che è molto frequente. Sono pazienti (quasi esclusivamente donne) che lamentano sensazioni dolorose alla radice dei capelli (tricodinia) diffuse o circoscritte ad alcune aree e che agli esami del sangue mostrano positività degli anticorpi specifici antiperossidasi .

In questi casi l’esame dermoscopico è fondamentale perché consente di distinguere tra un TE ed una forma di alopecia androgenetica, sia valutando diametro e densità dei capelli sia la presenza di una infiammazione attorno al follicolo.

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